07.05.2015
Non ci sono parole per descrivere quello che si ha sentito, n’è tantomeno per descrivere la stupidità umana nel fare guerre o peggio nell’avere pregiudizi verso qualcun altro, “qualcuno di diverso”, ma siamo tutti uguali. Le guerre le pensiamo come cose lontane, cose che non ci possono raggiungere, ma i profughi sono la prova del contrario, quindi forse e dico solo “forse”, la guerra non è poi una realtà così lontana.
07.05.2015
Viviamo in un paese magnifico anche se spesso non ce ne rendiamo conto. Così come durante la II Guerra mondiale abbiamo accolto molti immigrati nei nostri confini, oggi si potrebbe fare di più. Ma il pregiudizio che occupa le nostre anime purtroppo lo impedisce. Aiutiamo il mondo ad essere migliore! W la Ch! W il Mondo!
07.05.2015
Prima di cambiare il mondo bisogna cambiare se stessi, al fine di allargare i propri orizzonti e adottare una visione della società più polivalente.
07.05.2015
Viviamo in un paese che ci da’ tutto quello di cui abbiamo bisogno e oltre. Siamo attaccati a questo modo di vivere, esattamente come coloro che hanno raccontato queste storie. Queste persone sono però state costrette a scappare, ad andarsene dalla loro terra. Tutto per colpa di una guerra, un conflitto che non fa mai bene a niente e a nessuno. La guerra non ha senso, nessuno la vuole, nessuno vorrebbe vederla. Eppure c’è, sempre.
07.05.2015
Il problema è che nella maggior parte dei casi è la stupidità e la chiusura mentale a muovere l’uomo. Credendo la propria opinione l’unica corretta si finisce solo per far danni a volte irreparabili.
Bisogna trattare bene il prossimo, perché tutti combattono guerre nella propria vita e nessuno lo sa e tanto meno lo può capire.
07.05.2015
Dopotutto siamo come piante; indipendenti ma legate al terreno. Se la nostra terra è distrutta non possiamo che appassire. Tuttavia, noi arbusti di serra, non possiamo fare altro dal sentire parlarne di Guerra come una storia lontana. Mi sento povero e ingiustamente fortunato.
– Alcune mele maturano sugli alberi, altre a suon di botte. – Pirandello
07.05.2015
Vuoto, vuoto nero in contrasto con il cielo azzurro. È futile vivere nei rimorsi e nei ricordi neri, a volte tinti di rosso, di un’infanzia difficile. Io non la ho avuta, e ringrazio il cielo per questo. Ma che la vita è ingiusta si sa. Dicono che niente può ripagare il vuoto nero che lasciano queste esperienze. Io dico che invece qualcosa lo fa. Un cielo azzurro, una nuova vita. Pace, pace e ricordi felici, nuovi se necessario, ma anche solo a semplicità di una vita. Perché la vita non è tutto brutta. Anche io sono qui.
07.05.2015
Mai dimenticare quello per cui abbiamo combattuto e per cui siamo morti perché è questo che determina chi siamo.
07.05.2015
Indescrivibile, questa guerra viene spesso messa da parte rispetto alle “guerre mondiali”… grave errore. Personalmente non mi ero mai reso conto delle atrocità commesse. La mia speranza ovviamente è che si possa imparare da questa guerra ed evitare gli stessi errori. Al contempo, d’ora in poi quando sentirò parlare di immigrati, li guarderò con occhi diversi, dato che probabilmente hanno vissuto storie terribili.
07.05.2015
War burns your memories.
07.05.2015
Amore, coraggio, forza. Forza di cambiare e ricominciare senza nascondere quello che si ha dentro. Voglia di vivere più di ogni altra cosa. Graffi e gocce nere e rosse, ma spruzzi di rosa e verde.
07.05.2015
Prima di insultare o schernire, pensa. Entrambe le persone che ho ascoltato si ricordano perfettamente lo shock che hanno subito. È un ricordo talmente brutto che rimarrà sempre impresso nelle loro menti. È per questo che richiamo il lettore alla prima frase; è una ferita ancora aperta, non toccatela ancora.
07.05.2015
C’è una grande differenza dell’essere svizzeri e sentirsi svizzeri. C’è chi dentro di sé porta un profondo ricordo del passato e non vuole cambiare le proprie origini. A quanto pare la guerra lascia un segno molto negativo dentro di sé che non ci si toglie più e ti fa diventare adulto.
07.05.2015
Spesso i motivi che stanno alla base dei conflitti tra nazioni sono economici o politici, ma che senso ha lottare per delle libertà di questo tipo quando la vera libertà delle persone viene schiacciata e oppressa? Cosa ha la precedenza?
07.05.2015
Ascoltando queste storie, guardando questi quadri si viene catapultati in un mondo totalmente diverso da quello che conosciamo o che ci è stato raccontato Io ho visto nelle linee dei quadri, nei solchi, delle ferite. Ferite da cui perÒ partono colori, solchi che non sempre costituiscono una barriera insuperabile. Ciò che si ha passato lascia sempre delle cicatrici, ma se le radici non bruciano, se non si dimentica ma allo stesso tempo si riesce ad accettare, se si hanno forza e speranza si può andare avanti. Queste storie lo dimostrano. Sono persone con una grande forza, che non hanno raccontato la loro storia per venire compatiti. Non ho ascoltato persone che si lamentavano per ciÒ che hanno vissuto. Anzi. Ho ascoltato anche di bei ricordi. Io ho scritto qui sopra quello che penso, ma credo che sia superfluo. Io non potrò mai capire a fondo ciò che hanno vissuto semplicemente perché non l’ho provato sulla mia pelle. Ho ascoltato storie che mi hanno spiazzata e non tanto per la tragicità quanto per il carico di emozioni che trasmettevano, speranza e forza di andare avanti in primis.
06.05.2015
Quello che molte persone fingono di non sapere.
06.05.2015
Siamo nati tutti in questo mondo e dobbiamo vivere tutti insieme. Un bambino gioca con chiunque senza farsi problemi, forse per riuscire a vivere più sereni dobbiamo tornare ad essere un po’ bambini.
06.05.2015
Queste storie mi hanno colpito moltissimo. Non ero a conoscenza di queste guerra. Di questi dolori. Sono felice che molti ce l’abbiano fatta, che sono riusciti ad integrarsi e a dar voce ai loro dolori, raccontando le loro storie.
06.05.2015
Ammiro il coraggio di queste persone, che hanno abbandonato la loro patria per fuggire dalla guerra. Questa mostra è stata molto interessante, perché pensando alla guerra nella Ex Jugoslavia poche volte si pensa anche a queste persone che sono emigrate.
06.05.2015
È bello pensare che, nonostante tutto quello che hanno passato, queste persone riescono ancora a parlare delle loro storie e vivono serenamente, anche se è impossibile cancellare i ricordi.
06.05.2015
Sentire queste storie mi ha fatto sentire davvero fortunata a vivere qui in Svizzera. Qui si è sempre al sicuro, non c’è bisogno di temere nulla.
06.05.2015
Sono rimasto colpita dal coraggio che queste persone hanno avuto e dalla loro forza di volontà per cercare di integrarsi in un paese a loro sconosciuto. E sono anche rimasta colpita dall’ignoranza e dai pregiudizi che le persone hanno senza minimamente conoscere la vera storia di altre persone. È incredibile la fortuna che abbiamo.
06.05.2015
Spesso non prestiamo attenzione a determinate situazioni o persone. Se aprissimo gli occhi ci renderemmo conto che il mondo è vario e non tutti hanno la fortuna o le possibilità che abbiamo noi.
06.05.2015
Raccontare le proprie storie permette a chi non ha vissuto quelle situazioni di comprendere un’altra realtà e non dimenticare.
06.05.2015
Oggi sottovalutiamo l’importanza di sapere dove sono i nostri cari. In una storia che ho ascoltato, la protagonista non ha mai saputo che fine avesse fatto il padre. Solo vent’anni dopo ha scoperto che era un cadavere senza nome. Mi sento improvvisamente fortunata di sapere che mio padre sta bene, che stasera tornerà a casa.
06.05.2015
Questi racconti mi fanno ragionare sul fatto che la maggior parte delle mie lamentele o quelle di mia sorella sono davvero inutili e insignificanti. Dobbiamo davvero imparare a vivere con quello che abbiamo e non volerne sempre di più.
06.05.2015
MIGLIORARE
06.05.2015
La guerra porta via alle persone tutto ciò che hanno di più caro obbligandole a ricostruire la propria vita da zero. In un certo senso gli toglie l’identità, ciò che erano prima del conflitto. Li cambia.
06.05.2015
Provo un malessere per le persone che ho sentito nelle registrazioni perché tutto ad un tratto hanno perso quello che avevano. Ho provato a mettermi nei loro panni immaginando i loro sentimenti nei momenti difficili. La cosa che mi ha colpito di più è i fato che questa guerra è avvenuta una ventina di anni fa.
06.05.2015
Mi ha colpito il fatto che ancora nel ventesimo secondo si facesse ricorso ai campi di concentramento e come un’ideale possa spingere l’uomo a commettere atti tanto gravi.
06.05.2015
Molte di queste persone non dimenticano chi sono e da dove provengono. Molte persone ricordano e trasmettono ai loro figli la loro cultura per non perderla. Secondo me è più che giusto non vergognarsi per ciò che è successo e/o succede. Purtroppo la loro vita è stat difficile, ma li ammiro. Io non avrei così tanta forza per continuare.
06.05.2015
È spaventoso sentire queste storie. È spaventoso sentire come venivano trattati gli esseri umani, come vengono trattati ancora oggi. Tutte le vittime di queste guerre si portano dietro un segno, un segno che rimarrà per sempre. Queste testimonianze sono un’altra prova che le guerre non hanno nessuno scopo, ‘unica cosa che succede a causa loro sono distruzioni, morti e feriti.
06.05.2015
Le storie che ho sentito sono due storie che ti colpiscono tantissimo. Guardare la tele o ascoltare una testimonianza, sono due cose completamente diverse. La televisione fa vedere “l’esterno” della guerra, ma non “l’interno”. La testimonianza invece si, ti fa capire come ci vono le persone, cosa succede a loro È un punto di vista completamente diverso.
06.05.2015
Trovo che sia stato molto interessante e toccante ascoltare le testimonianze di queste persone. Penso che non sia per niente facile lasciare la propria terra d’origine e sapersi integrare in una realtà diversa. Ho trovato molto ingiusto il fatto che una bambina sia dovuta essere “accettata” dai suoi compagni nel momento in cui è arrivata in Svizzera.
06.05.2015
Ho trovato interessantissimo ascoltare queste testimonianze. Penso ci sia tanta ingiustizia in questi racconti. Inoltre trovo che tra le testimonianze dirette di persone e i racconti in Tv ci sia una grande differenza in quanto nelle testimonianze c’è del sentimento e questo ci fa capire come davvero le persone abbiano sofferto in quegli anni.
06.05.2015
Non sapevo che oltre ai campi di concentramento nazisti ce ne fossero stati altri.
06.05.2015
Ascoltando queste storie mi sono resa conto di quali ricordi scuri, persone che vedi tutti i giorni possono avere. Mi ha colpito come in Svizzera, i loro compagni di classe facevano fatica ad accettarli e addirittura alcuni imprecavano con insulti sulla loro ETNIA!
06.05.2015
Dopo aver ascoltato queste storie mi sono resa conto che non so veramente cosa significa “paura”, “debolezza”, “violenza”,…
Queste cose ti fanno riflettere, ti fanno capire che noi in fondo stiamo bene, noi ce la prendiamo per una sciocchezza, pensiamo che tutto quello che ci capita è grave o straordinario. Ma sapere che quelle persone hanno avuto un’esperienza così brutta ti fa capire tante cose. Secondo me la vita bisogna viverla fino alla fine.
04 – 06.05.2015
Ho ascoltato le storie e sono rimasta veramente colpita. Noi, che viviamo in questo paradiso arriviamo persino a volte a lamentarci del posto in cui siamo…. Ma appena sentiamo queste testimonianze ci rendiamo conto di quanto siamo fortunati. Ho ascoltato il racconto di una ragazza croata che ne ha vissute di tutte, mi è rimasta impressa una frase che ha detto “la mia infanzia è finita il 14 maggio 1991”. Perché mi è rimasta impressa? Perché il 14 maggio è il mio compleanno e io in quel giorno sono veramente felice e non ho mai pensato, non mi sono mai fatta questo “problema” di pensare il 14 maggio come un giorno brutto.
04 – 06.05.2015
L’essere umano ha la capacità di schifare la vita senza motivazioni, chi non è afflitto dal complesso di chi compie violenze e uccisioni si sente soltanto portato da una corrente che lo sconvolge. Ascoltando queste storie mi sono domandato come sia possibile odiare così tanto degli esseri umani, cambiare il comportamento nei confronti degli altri solo in base alla provenienza o religione.
04 – 06.05.2015
Nati nella luce e affondati nel buio riescono a vedere ancora il sole. Ogni attimo, ogni respiro lo assaporano e lo apprezzano con la paura e la consapevolezza che siamo piccole formiche minacciate di cadere nuovamente nel baratro scavato dal nulla e dal sistema.
04 – 06.05.2015
Non voglio più avere pregiudizi.
04 – 06.05.2015
Sono storie che non ti aspetti di sentire. Sono state raccontate e vissute da gente che ora ha una nuova vita. Storie così ti resteranno dentro per un po’ di tempo e quando sentirò un nome che mi ricorda l’ex Jugoslavia penserò che forse anche questa persona possa aver vissuto un’esperienza simile.
04 – 06.05.2015
“Certe cose non le scegliamo noi, ma siamo quello che abbiamo fatto”. Questi ragazzi e uomini infatti non hanno scelto di andarsene ma è stata la guerra a “costringerli”. Ma ora il luogo in cui sono in un certo senso li appartiene.
04 – 06.05.2015
Queste storie sono molto interessanti, mostrano l’ignoranza della guerra, che è una cosa inutile. La cosa che mi lascia più perplesso è come cambiano le persone quando inizia la guerra: ad esempio oggi gioco con un mio amico e domani e come se non lo conoscessi.
04 – 06.05.2015
Non si dimentica mai se ormai questi ricordi sono entrati nel cuore. Cose orribili, vissute quando non si era in grado di capirle, ma che rimangono sempre nel cuore, magari una lacrima che le accompagna.
04 – 06.05.2015
Sono racconti che fanno riflettere; molte volte ci lamentiamo dei rifugiati, o due quelle persone che vengono in Svizzera perché nei loro paesi è in corso una guerra. Anche io mi lamentavo. Ma ora che ho ascoltato alcune delle loro storie, da che “mi sono messa nei loro panni”, ora capisco. Dobbiamo eliminare i pregiudizi e l’odio, dobbiamo aiutare queste persone a integrarsi.
04 – 06.05.2015
Tutte queste persone hanno vissuto la guerra, ma potendo scappare verso una vita nuova, migliore. I ricordi, belli o brutti che siano, ci seguono ovunque ed è impossibile ignorarli.
04 – 06.05.2015
Sono esperienze di vita che fanno riflettere. La forza e il coraggio che hanno avuto queste persone di ricominciare una nuova cita e di superare i lutti, i traumi, è davvero impressionante. Penso che nella vita ogni persona dovrebbe ascoltare la storie di come si vive dopo la guerra o addirittura durante. È un’esperienza sicuramente toccante e solo ascoltandole puoi provare sensazioni incredibili.
04 – 06.05.2015
Forza di volontà e coraggio sono le parole più adatte per descrivere questi ragazzi che hanno perso tutto.
04 – 06.05.2015
Mai giudicare una persona dalla nazionalità oppure dal paese di provenienza.
04 – 06.05.2015
Spesso, inconsciamente pronunciamo parole forti e offensive senza pensare veramente a quello che il ricevente ha vissuto e provato nella sua vita. Questo è segno di debolezza e stupidità.
04 – 06.05.2015
Non bisogna discriminare le persone in base alla provenienza o per quello che fa il suo Stato ma piuttosto conoscerlo per chi è.
04 – 06.05.2015
Per quanto un uomo possa essere intelligente sarà sempre abbastanza stupido da riuscire a far prevalere il suo lato animale nelle situazioni peggiori
04 – 06.05.2015
Trovo le storie che ho ascoltato molto toccanti. Purtroppo ascoltando le storie non sono riuscito a trarre un collegamento con i dipinti che avevo di fronte. Sono riuscito, però, a crearmi un’immagine nella mia mente delle città devastate dalle bombe e dagli spari. Trovo queste tipologie di storie molto toccanti e interessanti.
04 – 06.05.2015
Credo che le dure esperienze vissute da queste persone sebbene un po’ tragiche le hanno rese più forti. Queste esperienze mi hanno fatto capire cos’è veramente la sofferenza.
29.11.14
Grazie per questa presa di coscienza che ci regalate nel privilegio di “non viverle” direttamente”. Vi sostengo nella vostra missione.
Samah.
29.11.14
Che brutta la guerra, ma che bella mostra, complimenti!
Francesca & Manuela
29.11.14
L’arte, la pittura, il racconto sono come lo specchio di Perseo. Permettono di affrontare anche gli aspetti più duri e dolorosi delle nostre vite. Grazie a tutti voi. Con stima, Alessandra.
29.11.14
Emozionante, senza parole!
S
28.11.14
Non sapevo come entrare, ora non so come uscire.
Grazie, C
28.11.14
Uscire con il cuore che batte ancora…
Davvero molto toccante… Brividi!
Matteo
28.11.14
Le parole delle persone che raccontano le loro storie sono molto toccanti e significative. Trovo il fatto di esporre allegate ad un dipinto un’idea magnifica, dato che entri nella storia con un’altra visuale delle cose. Complimenti!
Rachele
28.11.14
Nonostante tutto… si va avanti.
Alice
28.11.14
Le testimonianze presentate fanno capire quanto sia importante mantenere una politica di accoglienza e di apertura e quanto ognuno di noi può offrire e soprattutto fare affinché discriminazioni, pregiudizi ed ignoranza non diventino la norma tanto da non più essere percepiti come tali.
Ottima iniziativa, non si può non uscirne emozionati e coinvolti.
PM.
27.11.14
Davvero commovente, emozionante e un po’ spaventoso… sono rimasta molto impressionata dall’audio…. Incredibile!
Sheila.
27.11.14
Le storie che ho ascoltato mi hanno dato l’impressione che il problema non sia soltanto quello dell’integrazione ma anche il fatto di sentirsi divisi tra due luoghi, di considerare come “propri” due diversi paesi: è una situazione difficile perché ci trova spesso a dover scegliere tra i due, a dove metterli a confronto.
27.11.14
Per noi che siamo nati e stiamo vivendo in condizioni di pace, queste sensazioni derivate dalla mancanza di sicurezza per quanto riguarda il futuro, anche il più prossimo, sono sconosciute. Possiamo solo immaginare cosa voglia dire dover lottare per vedere di nuovo il sole.
27.11.14
È un’esperienza forte, impari molto di più in questi 15 minuti di registrazione che una settimana sui banchi di scuola. Ascoltando queste storie ti rendi conto come può cambiare la tua vita in un attimo, apprezzi molto di più quello che si ha e ti rendi conto della fortuna che hai!
27.11.14
Non posso dire che non conoscessi già la situazione, ma sono stata davvero felice di poter ascoltare delle testimonianze reali, che non avevo mai avuto la possibilità di conoscere. Penso che sentire qualcosa di così vero ed emozionante possa funzionare come una sensibilizzazione per le persone che, non stante si trovino nel 2014 e non nell’età della pietra, si ostinano anon capire che siamo tutti uguali e che ognuno merita una vita dignitosa e non solamente un’esistenza.
27.11.14
Storie crudeli, non capisco perché non si sappia nulla. I soldati erano violenti per la condizione in cui si trovavano, l’uomo è nulla in confronto alla società, in campi di concentramento o un fuga, si perde tutto ciò che si ha.
27.11.14
Rinascita da un pozzo profondo senza fine.
25.11.2014
Trovo che le realtà di cui siamo venuti a conoscenza oggi non siano da ignorare, anzi, bisogna imparare da questo e evitare a tutti i costi che si possa ripetere.
LILU1 – 3L
25.11.2014
Credi e dai tempo al tempo.
LILU1 – 3L
25.11.2014
Dei racconti davvero toccanti, ho provato paura solo nell’ascoltarli. Non penso avrei avuto la forza d’animo e l’energia per ricominciare come l’hanno avuta queste ragazze, dopo un’esperienza così.
LILU1 – 3L
25.11.2014
Entrambi i racconti mi hanno profondamente colpita. Colpiscono per l’umanità con cui vengono narrati. E fanno riflettere.
LILU1 – 3L
25.11.2014
Non bisogna dimenticare, bisogna ricordare ma senza provare odio.
LILU1 – 3L
25.11.2014
Che dire, .. nulla, senza parole.
LILU1 – 3L
25.11.2014
Silenzio, è il sordo marchio che rimane impresso nella memoria e difficilmente lascia trasparire un passato assordante.
LILU1 – 3L
24.11.2014
Trovo assurdo che persone che sono venute in Svizzera per dimenticare e ricominciare la loro vita da capo, debbano anche affrontare l’ostacolo della discriminazione e dei pregiudizi, spesso senza l’aiuto di quelle persone che dovrebbero essere di riferimento.
LILU 1 – 2M
24.11.2014
Ho provato un sentimento forte quando ho saputo cosa è disposta a fare la gente a causa della disperazione. Le guerre causano tanta ingiustizia, che nessuno merita. Sono molto FORTUNATA!
LILU 1 – 2M
24.11.2014
La vita è difficile soprattutto per chi ha vissuto l’esperienza della guerra. Purtroppo molte persone sono morte ingiustamente, invece altre si sono salvate e ora sono di nuovo con la propria famiglia in una nazione differente. Grazie a questa mostra ho conosciuto meglio la situazione in quegli anni nei Balcani.
LILU 1 – 2M
24.11.2014
Ci sono davvero molte persone che hanno sofferto e non ci si pensa mai abbastanza e molti di loro vengono discriminati dalla nostra società ancora oggi nonostante tutte le difficoltà che hanno superato e lo trovo molto triste e ingiusto.
LILU 1 – 2M
24.11.2014
Nelle storie che ho ascoltato c’erano delle persone che sono fuggite dal loro paese quando erano piccole a causa della guerra. Entrambe si sono integrate in Svizzera e si considerano svizzere, ricordando però con nostalgia la loro terra d’origine. Sicuramente questo mi causa tristezza, perché non è giusto che delle persone siano costrette a lasciare la loro casa e subire diversi lutti per colpa della guerra (che non ha senso).
LILU 1 – 2M
24.11.2014
Secondo me è stato molto interessante la mostra, mi hanno veramente commosso le descrizioni delle persone.
LILU 1 – 2M
24.11.2014
Mi piacerebbe ascoltare le altre testimonianze perché mi fanno riflettere molto sulle persone in difficoltà o che hanno passato una brutta infanzia.
LILU 1 – 2M
24.11.2014
Posso dire che in una maniera molto indiretta che i racconti sono una realtà molto vicina alla mia. Senti la mancanza del proprio paese solo quando non ci vivi più, non hai contatto con la tua cultura. Ho ascoltato una registrazione in cui veniva sottolineato questo fatto: la lontananza dal proprio paese d’origine dovuta dalle guerre. A causa della discriminazione, odio e deumanizzazione messa in processo dagli altri.
LILU 1 – 2M
24.11.2014
Le due storie che ho sentito erano molto tristi. Hanno ragione quando dicono che la cosa più difficile è farsi accettare.
LILU 1 – 2M
24.11.2014
Queste storie sono un’altra delle prove viventi di quanto l’atrocità della guerra possa distruggere la vita delle persone. L’indifferenza di ciò fa male: essere buttati nelle fosse comuni come spazzatura va oltre il disumano. Ma ciò che accomuna è la forza e il coraggio di andare via e ricominciare una nuova vita, lasciandola alle spalle ma senza dimenticarla però.
LILU 1 – 2M
24.11.2014
Mi ha colpito molto il fatto che io non avessi mai sentito parlare di queste guerra; ascoltando le storie ho mentalmente fatto delle analogie con la seconda guerra mondiale. Mi ha anche colto il modo in cui sono state raccontate le storie, riesci a immaginarti tutto nei minimi dettagli.
LILU 1 – 2M
24.11.2014
Molto toccante, mostra una realtà allo stesso tempo vicina e lontana.
LILU 1 – 2M
24.11.2014
Oggi ho capito che cosa è la sofferenza. Noi che ci lamentiamo per non avere un nuovo telefono o un nuovo paio di scarpe: invece ci sono state, ci sono e ci saranno persone che vivono sulla propria pelle la mancanza di amici, la mancanza di una casa, la mancanza di avere una famiglia, una persona.
LILU 1 – 2M
24.11.2014
Mi ha fatto capire come le persone siano state colpite dalla guerra in modo negativo, ma ho sentito pure delle cose positive. È anche bello sentire che la gente venuta in Svizzera per causa della guerra si è ambientata bene.
24.11.2014
Ho scoperto una cosa di cui ero a conoscenza ma non avevo “vissuto” così da vicino. Mi hanno impressionato entrambe le storie, in particolare il fatto della comunicazione impedita. Mi ha colpito anche il fatto che il ragazzo arrivato in Ticino prima, dopo l’arrivi di altri jugoslavi durante la guerra, era diventato il traduttore e che dopo un po’ si è vergognato.
LILU 1 – 2M
24.11.2014
Queste popolazioni hanno subito molte ingiustizie senza un vero motivo e ne hanno sofferto o ne soffrono ancora oggi. Molto spesso vengono discriminate senza che si conosca il motivo dei loro comportamenti.
LILU 1 – 2M
24.11.2014
È veramente difficile pensare che tra le persone che tutti i giorni incontriamo a scuola per strada ci sia chi ha dovuto affrontare queste innumerevoli difficoltà e che ha vissuto questa realtà. Una realtà vicina ma al contempo lontane.
LILU 1 – 2M
24.11.2014
La vita non è semplice per tutti, ci sono persone che soffrono più di altre. Quando penso alla guerra non spesso penso a come le singole persone abbiano vissuto, a come sono state discriminate. Sono molto contenta per le persone che sono riuscite a avere una vita “normale” e che ora abbiano una famiglia.
LILU 1 – 2M
24.11.2014
Queste storie mi hanno fatto riflettere sui problemi della vita, come da noi ci sono problemi che ci sembrano irrisolvibili e loro invece, nel loro paese, lottano tra la vita e la morte.
Liceo di Lugano 1 – 2M
24.11.2014
È stato molto toccante. Non ho idea di come possa essere traumatizzante una guerra o di quanto possa modificare il carattere o la vita di una persona. Ma questi racconti hanno fatto riflettere: sono concreti e alquanto drammatici.
Liceo di Lugano – 2M
29.05.2014
Emozionante, necessario. Complimenti Alan e atutte le persone che hanno premesso questo toccante progetto. Grazie. – Andrea
28.05
Progetto bellissimo! Esperienze molto toccanti (parto con il “groppo” in gola), spero di tornare a riascoltare quelle che mancano. Complimenti Alan e tutte le persone che hanno reso possibile l’evento – Diego
28.05.2014
Guardare questi quadri mi portano negli anni tanto difficili. Ci si chiede: è davvero successo a me, alla terra che conosco… Grazie per aver dato voce alla gente dei Balcani. Putroppo siamo trascurati… – A
27.05.2014
Davvero bella, ti insegna a vivere. – Mattia
27.05.2014
Mostra che ti ricorda che il mondo in cui vivi non è sempre quello che ti aspetti, ci sono persone che hanno passato il peggio e vivino ancora, tu pensi a loro e ti rendi conto di essere fortunato… – Moreno & Nesa
27.05.2014
Bella mostra, è una lezione di vita 🙂 – Leo
27.05.2014
Questa mostra mi ha colpito molto, soprattutto viste le mie origini croate. Infatti ho perso molti parenti in quella guerra e grazie a questi quadri e a questi racconti ho potuto (comprendere) in parte cos’hanno provato. Vi ringrazioe di questa bella esperienza 🙂 – Mary <3
27.05.2014
Questa esperienza ci ha fatto riflettere su alcune esperienze della vita. In particolare ci è piacuto il pezzo in cui una donna, che viveva con la nonna, ha lasciato la sua impronta sul vetro e quando è partita la nonna non l’ha più pulita. – G e J
27.05.2014
Con questa mostra ti puoi rendere conto di quanto sia importante non ripetere questi errori due volte. Sentire il male che ha causato la guerra a certe persone mi ha fatto venire la pelle d’oca. Mi stupisco di quanto certe persone possano essere forti. – Emilia
27.05.2014
Ho trovato questo mostra geniale, l’idea delle storie con i quadri è stata molto azzeccata. Esperienze come queste sono molto importanti per capire ciò che certe persone hanno passato e cominciarle a capire, senza fermarsi a pregiudizi inutili. – D
27.05.2014
Bellinzona. Ho trovato questa mostra molto interessante. Mi sono piaciute sia le storie che i quadri. Credo che questa esperienza me la terrò dentro per tanto tempo. – M
27.05.2014
È sempre importante non fermarsi solo nel nostro piccolo, ma aprirsi al mondo e capire altre realtà. Restiamo tolleranti, accettiamo che esistono diverse verità e tutte sono importanti! Grazie per le testimonianze – Aurelia
22.05.2014
Quando raccontiamo, quando diamo respiro alle storie, quando riusciamo ad annusare il profumo denso della nostalgia, allora si aprono spiragli nei muri, si possono cominciare a sgretolare i pregiudizi e il cielo diventa più azzurro, il verde chiama la primavera. Vi ringrazio per le parole adatte, precise, affettuose con cui vi siete raccontate/i ed esprimo gratitudine anche a voi che avete coltivato curiosità e cura per i racconti. “La società pacifica è una società narrante” (Peter Bichsel) – un abbraccio, Paolo
20.05.2014
Brividi nel sapere che ogni giorno incontro persone e ognuna di esse ha una storia da raccontare.
Brividi nel sapere di che cosa è capace l’uomo, in positivo e in negativo. Grazie di questa bella esperienza – Elisa
20.05.2014
Non mi sono mai reso conto di quanto potesse essere dura la guerra, ma non per chi l’ha vissuto, ma per chi ancora oggi si porta dietro ricordi pesanti.
Non ho parole per descrivere ciò che ho provato sentendo simili storie. Grazie per i racconti – A
20.05.2014
Joelle e Alessandro ringraziano vivamente tutte le persone che si sono messe a disposizione per preparare questa mostra e per aver raccontato le loro storie.
20.05.2014
Notevole! Complimenti! — Fausta
20.05.2014
Da alcuni racconti sono stato toccato molto perché riuscivo anche a interpretare il quadro. Veramente bel lavoro, complimenti! — Federico
20.05.2014
Questi racconti mi hanno fatto capire come può essere brutta la guerra. Buon lavoro, molto bello – Fax
16.05.2014
racconti molto toccanti e coinvolgenti. Avendo origini balcaniche, ho avuto modo di provare sulla mia pelle, sensazioni provate da queste persone. Penso sia corretto dar modo a tutti di esprimere i propri sentimenti e farsi conoscere per ciò che si è. È un’ottima iniziativa che, anche se per un attimo, ha saputo riunire i cuori di tutti … tutti quelli che hanno perso qualcosa a causa dei più forti e delle apparenti diversità – Nataša
16.05.2014
Mi è piacuta molto questa esposizione, molto toccante e coinvolgente, grazie – Francine
15.05.14
Bravi, giusto far capire cosa abbiamo passato – N/A
14.05.2014
Dove è Srebrenica??? — N/A
14.05.2014
Siamo vicine al vostro dolore – Samila, G, M,…
14.05.2014
Io lo so cosa è successo, perché ero li – Hanija
13.05.2014
Ottima idea, dialoghi che colpiscono. Grazie agli organizatori per aiutarci a non dimenticare – Zarina
12.05.2014
Grazie per averci fatto capire cosa possono aver vissute alcune persona fra noi – Aida, Yannick,…
10.05.2014
Sono spiazzato dal tuo coraggio – Frank
10.05.2014
Bravissimo Alan, bel progetto originale e profondo. Parla della Ex Jugoslavia ma purtroppo anche di tante altre situazioni attuali. Dare voce a questa gente è contribuire enormemente alla rimarginazione delle loro ferite. Una mostra che ci fa riscoprire il potere dell’ASCOLTO – Jolyin
10.05.2014
Intenso, non è facile, al giorno d’oggi, affidarsi alla parola… Va protetta, anche in questo modo – Bianco
10.05.2014
Ottima iniziativa e ottima realizzazione – impressiona la raccolta di storie di chi non aveva la scelta ma era obbligato a fare il viaggio… Mauro
10.05.2014
grazie per l’impegno, la professionalità dimostrati in questo evento multimediale – Claudio
10.05.2014
complimenti a chi riesce a stimolare riflessioni, creare ponti, trasmettere emozioni – Francesca
10.05.2014
Bellissimi i quadri , il progetto, lo scopo, la morale. Discorso un po’ prolisso ma profondamente illuminante – E
9.5.2014
Davvero emozionante in tutte le sfaccettature del termine, difficile trattenere le lacrime. Complimenti, bellissimo lavoro – Barbara
9.5.2014
Che bella idea e che mostra intensa che è diventato. Grazie davvero per quesa iniziativa. Spero che nascono sempre di più progetti di questo genere – Lea
9.5.2014
Bravo Alan, bravi tutti e tutte che hanno creduto in questo magnifico e indispensabile progetto, sperando che siamo in tanti a sentire queste testimonianze e vedere queste immagini per rendersi conto che siamo parte di un solo mondo, quello umano. — Tiziana
9.5.2014
This was a very moving experience in many ways, that will always remain with me. — Patricia